Dopo aver abbandonato il tentativo di riesumare Shakespeare in chiave moderna, vi confesso che mi sono buttata a capofitto sui giochini del cellulare, piuttosto che riprendere a leggere romanzi.
Poi, la smania di leggere è tornata prepotente, ma visti i risultati forse poteva abbassare le penne per un altro poco di tempo…
Volevo leggere qualcosa di leggero ma non troppo, probabilmente ho sbagliato target, abbagliata dalle accattivanti copertine.
Un breve elenco stavolta sarà più che sufficiente per elencare le mie personali scelte sbagliate:
- La falsaria – Barbara Shapiro “Sono circa tre anni che per il mondo dell’arte Claire Roth è un paria, una grande millantatrice. Il suo destino ingrato è iniziato quando ha avuto la malaugurata idea di svelare che uno dei quadri più noti dell’arte contemporanea, 4D, un’icona al pari dei barattoli di zuppa di Wahrol, non si deve a Isaac Cullion, artista osannato da critici e mercanti con il quale Claire ha convissuto per qualche tempo, ma a lei, giovane, eterna promessa della scena newyorchese” Se doveste mai chiedervi come continua, sappiate che dopo queste poche righe, il libro è più piatto di una tavola da stiro.
- Cosa indossare con un cuore spezzato – Samia Murphy “Keeley Jack ha 26 anni, veste sempre di nero, ama guardare vecchi film mangiando cioccolata e ha due sogni nel cassetto: diventare fashion designer e ritrovare Gray, il vero amore. Non che la sua esistenza sia noiosa, anzi: è appena stata assunta come stylist di Vestiti nel tempo, un programma televisivo che curiosa negli armadi dei vip. E Dana, una ricca vedova russa, l’ha ingaggiata per rinnovare completamente il guardaroba. Nel primo caso, si tratta di far emergere i ricordi che si annidano nelle pieghe degli abiti, nel secondo, di rimuoverne ogni traccia. Ma Keeley sa il fatto suo: è un’inguaribile perfezionista. Nel lavoro aiuta, in amore non sempre. Perché l’amore è fatto di luci e di ombre e se non te ne fai una ragione“. No ragazzi, proprio non ci siamo. Definirei questo libro la seconda peggior lettura dell’anno, una storiella così scontata e arruffata che è andata subito a finire nella cesta dei libri da riciclo.
- Il segreto della libreria sempre aperta – Robin Sloan “La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l’hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno… di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all’inizio” Un bel libro con un bel mistero, che viene risolto nelle ultime pagine con una soluzione inspiegabile. Così son bravi tutti…
- Non proprio un appuntamento – Catherine Bybee “Jessica “Jessie” Mann, cameriera e madre single, è la praticità fatta persona. Anche se avesse tempo per uscire con gli uomini (e non ne ha) farebbe di tutto per garantire al figlio un’infanzia più tranquilla della propria. Per questo le serve un marito con i soldi! Così, quando Jack Morrison, un cliente terribilmente sexy con il cappello da cowboy e il sorriso accattivante, cerca di flirtare con lei, Jessie lo respinge perché apparentemente al verde. Dubita, infatti, che un sognatore come Jack possa garantirle la stabilità economica di cui ha bisogno” No, vabbè Maria, io esco. Banale, dal finale segnato fin da pagina 3, l’ho letto solo per onorare l’omaggio che Amazon mi aveva fatto, ma capisco anche il perché fosse in regalo…
Per fortuna, ho anche letto qualche libro più che gradevole, del quale scriverò nei prossimi post!